Riguardo il DPR n° 164 del 07.01.56 va posta attenzione agli articoli n° 12 – 13 – 14 – 15 del Cap. III, relativi ai lavori di scavo e fondazione.
Riguarda i lavori di splateamento e sbancamento da eseguirsi normalmente con ruspe munite di cabine metalliche a protezione degli scavatoristi. Si possono eseguire anche a mano, se la profondità del fronte d’attacco non supera 1.50 m.
Se il fronte d’attacco non si può eseguire a scarpata, sia per la natura del terreno, che a causa del tracciato o anche per la notevole profondità dello scavo, per evitarne il franamento occorre allora provvedere al consolidamento del terreno mediante palificazioni, palancolati opp. infissione di profilati metallici portanti tavolati di legno (sistema berlinese).La scelta di uno dei suddetti sistemi dipende dalla natura del terreno da verificare con indagine geologica.
Riguarda i lavori di scavo nei pozzi, nelle trincee e nei cunicoli
L’armatura scavi di sostegno di questi scavi è sempre obbligatoria, quando la profondità di scavo supera 1.50 m e sia prevista una sezione obbligata di scavo in presenza di edifici e opere confinanti. Può essere omessa nel caso che il terreno dia sufficienti garanzie di tenuta in base a perizia o indagine geologica e si possa scavare con adeguata scarpata, avente rapporto medio da 1:1 a 1:2, pari ad un angolo al piede di ca. 45° – 60°.
Il tipo di armatura scavi che si usava fino ad alcuni anni fa era il classico “marcia-avanti”, consistente in tavole di legno 5/20 verticali, sporgenti ca. 30 cm dal bordo scavo e contrastate da puntelli orizzontali , posti ad intervalli variabili da ca. 50 cm a ca. 1 m, in base alla natura del terreno.
E’ vietato il deposito di materiale lungo il bordo dello scavo, a meno che non si prevedano adeguate barriere fra lo scavo e i cumuli di terra sovrastanti; ad es. tramite manufatti di C.A.
In presenza di gas nelle trincee o nei pozzi occorre innanzitutto munire di maschere antigas opp. apparecchi respiratori gli operai addetti agli scavi e inoltre dotarli di cinture di sicurezza ancorate fuori dallo scavo. Mai lasciare solo l’operaio sul fondo scavo: occorre sempre almeno un altro operaio sul bordo scavo, che in caso d’emergenza lo possa tirar su tramite le cinture di sicurezza.
Prevedere sempre una scala dentro lo scavo.
Attualmente esistono diversi sistemi di armatura scavi in trincea, che si possono riassumere essenzialmente in tre tipi diversi
1) Box di blindaggio scavo:
Costituiti da cassoni di ferro autoaffondanti, premontati con coppie di pannelli di ferro con bordo inferiore a tagliente e portanti sui bordi verticali apposite guide sulle quali vengono montati gli sbadacchi o distanziali di contrasto regolabili a vite.
Vengono impiegati per profondità variabili fino ad un max. di ca. 4 m;
La luce libera sul fondo scavo e cioè la quota di passaggio per i tubi o i manufatti dell’opera di canalizzazione è di regola variabile da 1 a 1.30 m.
Se è necessaria una luce maggiore, si possono applicare un paio di guide speciali più robuste, collegando due pannelli sovrapposti in modo da permettere il posizionamento più in alto dello sbadacchio inferiore: si ha così una luce libera di ca. 2 m.
Riguardo la lunghezza dei pannelli a tagliente, di solito è di 3 o 3.5 m, si possono però avere su richiesta diverse lunghezze, variabili di 50 cm in 50 cm da un min. di 2 m ad un max. di 5 m. La scelta della giusta lunghezza dipende dalla lunghezza del tubo o del manufatto da posare nello scavo (possibilmente in modo orizzontale) e anche dal peso complessivo del cassone premontato, in funzione del mezzo d’opera a disposizione.
2) Moduli di blindaggio con guide di scorrimento.
Costituiti sempre da pannelli di ferro a tagliente, che scorrono in apposite guide verticali a semplice o a doppio scorrimento. Vengono impiegati soprattutto quando la profondità di scavo supera 4 m e può giungere fino a ca. 8 m.
(vedere capitolo seguente riguardo i dati tecnici).In questo caso i box di blindaggio non potrebbero più essere estratti, ammesso che riescano ad essere posti in opera, dati i notevoli sforzi che occorrerebbero (vedere capitolo seguente riguardo i dati tecnici).
In particolare ne è necessario l’utilizzo nel caso di getto in opera di collettori fognari di tipo scatolare o simile con dimensioni rilevanti, nel qual caso è inoltre indispensabile avere una luce libera sul fondo scavo che possa giungere a ca. 4 m: cosa ottenibile con particolari tipi di guide doppie lunghe da 5 a 7.5 m, che permettono di evitare la presenza degli sbadacchi inferiori.
Altro frequente utilizzo di questi sistemi a guide è quello dello scavo a cassa chiusa di vasche o pozzi a sezione quadra o rettangolare.
Riguardo la protezione sul bordo scavo, i pannelli di blindaggio possono portare sul bordo superiore dei dispositivi di attacco per tubi da ponteggio per la formazione di parapetti provvisori.
Anche in presenza di falda acquifera occorre armare gli scavi con questo sistema di blindaggio, perché garantisce una tenuta stagna delle pareti dello scavo, mentre il fondo viene mantenuto asciutto con il dispositivo detto “wellpoint” per l’abbassamento di falda.
3) Palancolati o simili.
Se ne prevede l’uso nel caso di scavi con presenza di un’alta densità di servizi, per cui occorre armare le pareti dello scavo in modo flessibile non eseguendo un blindaggio continuo, ma lasciando opportuni passaggi ai cavi esistenti.
Al riguardo esistono speciali macchine posapalancole operanti in modo idraulico con adeguati martinetti che pressano le palancole e non le infiggono a vibrazione su entrambi i lati dello scavo.
1) I sistemi di blindaggio appena descritti vengono dimensionati tenendo conto della resistenza alla pressione del terreno da parte dei componenti utilizzati, quali principalmente i pannelli, le guide e gli sbadacchi, che va sempre indicata sulla scheda tecnica e sul certificato di collaudo del sistema usato.
Il valore di resistenza minimo che deve avere un pannello di blindaggio va desunto dalla seguente tabella, che riporta il valore della pressione del terreno in base alla profondità di scavo, con riferimento a terreni di media consistenza a composizione mista di tipo alluvionale; questi valori sono forniti dall’Ente tedesco per la sicurezza negli scavi:
Profondità di scavo in (m) | Pressione del terreno in (kN/mq.) |
2,0 | 11,92 |
3,0 | 17,47 |
4,0 | 23,02 |
5,0 | 28,58 |
6,0 | 34,13 |
7,0 | 39,68 |
In base alla tabella suddetta si può determinare anche il valore della forza occorrente per l’estrazione degli stessi pannelli che deve avere l’escavatore o l’autogrù, tenendo conto di un coefficiente d’attrito di 0,5.
Per es.:per un pannello lungo 3 m e alto 2.4 m con una superficie di 7.2 m2 occorre una forza d’estrazione, se posto a una profondità di 4 m, pari a 23.02 kN/m2 x 7.2 m2 x 0.5 = 83 kN (8.3 t).
Per semplificazione si può valutare la forza d’estrazione dei moduli di blindaggio con un valore variabile da 3 a 5 volte il proprio peso, a seconda del tipo di terreno e della presenza o meno di falda d’acqua.
2) La larghezza utile di scavo (B) va determinata in funzione del diametro esterno (De) dei tubi o dei manufatti di C.A. o di gres; come regola, salvo prescrizioni particolari, vale:
B’ = De + 0.70 m per tubi piccoli fino a 800 mm
B’’= De + 1.00 m per tubi grandi oltre 800 mm
Ogni sistema di blindaggio viene di regola dotato di sbadacchi o distanziali regolabili e componibili, in modo d’avere facilmente qualsiaisi misura che necessiti fino al massimo consentito.
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