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Riforma Codice Appalti Pubblici: nuovi criteri di aggiudicazione

27Tra le numerose novità contenute nella legge delega di recepimento delle nuove direttive europee in materia di contratti pubblici, emerge certamente quella dedicata ai criteri di aggiudicazione.

Rispetto al passato, infatti, le nuove direttive incentivano gli Stati membri ad un diverso approccio per l’individuazione della proposta che meglio corrisponda alle esigenze delle stazioni appaltanti e, quindi, della collettività, nella considerazione che il solo elemento prezzo può spesso rilevarsi inidoneo a consentire l’effettiva valorizzazione dell’offerta formulata.

In questa prospettiva, viene dunque privilegiato – e in taluni casi reso vincolante – il ricorso al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (inteso quale “miglior rapporto qualità/prezzo”). Come ha affermato il ministro Delrio: “Basta con il massimo ribasso, che resterà solo per casi assolutamente marginali e ben normati. Gli appalti verranno assegnati in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. L’attenzione sarà alla qualità non più al prezzo più basso”.

Il Consiglio dei ministri aveva approvato il nuovo codice per gli appalti pubblici lo scorso 4 marzo 2016 e, tra le altre novità, è stato conferito un ruolo centrale all’Anac, nuove regole sulla qualificazione, adozione del Bim (Building information modeling), diverso rapporto con il privato, che sulle opere pubbliche si assumerà un rischio operativo «vero».

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