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Edilizia, per l’Ance il 2016 è un’occasione mancata per la ripresa

8 Luglio 2016

33Edilizia, i dati dell’Osservatorio congiunturale

L’indice di produzione, nei primi quattro mesi del 2016, è stato caratterizzato da un andamento altalenante. L’occupazione nel primo trimestre si è ridotta di un ulteriore 3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dall’inizio della crisi, nel 2008, ad oggi sono stati persi in tutto 580mila posti di lavoro, che diventeranno 800mila considerando i settori collegati. Tra il 2008 e il 2014 oltre 100mila imprese sono uscite dal mercato. Sono state colpite prevalentemente le realtà più strutturate: ha cessato la propria attività il 26,9% delle imprese con 2-9 addetti, il 40% di quelle tra 9 e 49 addetti e il 31% di quelle con più di 50 addetti. Alla fine del 2015 era stata ipotizzata una crescita per il settore edile pari all’1%. La stima è stata però rivista al ribasso e si attesterà allo 0,3%. Non si potrà quindi parlare di ripresa.

Edilizia, ecco perché la ripresa non c’è stata

Le previsioni di un aumento degli investimenti nel settore, alla fine dello scorso anno, erano trainate da una stima di crescita dei lavori pubblici del 6%, grazie all’aumento delle risorse (+9,2%), alla cancellazione del Patto di stabilità interno e alla clausola europea per gli investimenti disposte dalla Legge di Stabilità 2016. Dato che non è stato facile utilizzare questi strumenti, si stima che gli investimenti in opere pubbliche cresceranno solo dello 0,4%.

Crisi edilizia e diminuzione dei bandi di gara

Nonostante gli aumenti di gennaio, nel primo trimestre del 2016 c’è stato un calo del 13,6% nel numero di bandi pubblicati e del 36,2% nell’importo posto in gara. Ad aprile c’è stata una momentanea inversione di tendenza. Prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice Appalti (19 aprile 2016) c’è stata la corsa a pubblicare i bandi secondo il vecchio codice degli appalti. Con l’entrata in vigore delle nuove norme, si è assistito nel mese di maggio a una drastica flessione delle pubblicazioni: -26,7% in numero e del -75,1% in valore, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Giugno conferma il trend negativo con un calo del 34,9% rispetto a giugno 2015. A detta dell’Ance questi dati giustificano le preoccupazioni sul rallentamento della domanda pubblica per la mancanza di un periodo transitorio prima dell’applicazione del nuovo Codice Appalti. È considerato particolarmente allarmante il dato delle gare bandite dai comuni che segna a giugno un calo del 60,3%.

Fonte e articolo completo su EdilPortale.

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